Chi siamo

TataBike nasce nel Gennaio del 2010 con il nome di Dreambike.
Tutto parte dalla necessità di due giovani mamme di Fano, Tatiana Tonnini, attuale CEO del brand, e Beatrice Farneti, imprenditrice fanese che dopo alcuni anni decide di abbandonare il progetto. 

Tatiana, amante della bicicletta, mamma di tre figli, di cui un piccolo di 1 anno, ha notato che quasi sempre il bambino si addormentava nel seggiolino attaccato al manubrio della bicicletta ed era lei a dover sorreggere la testa del bimbo durante il percorso. 
È nato così Dreambike, il primo cuscino paracolpi e poggiatesta per il manubrio della bicicletta. Un prodotto che non esisteva per una esigenza reale.

Il successo nella loro città di Fano è stato immediato, su tutti i manubri delle biciclette delle mamme fanesi e dintorni era presente un Dreambike per permettere ai propri bambini di continuare il loro sogno viaggiando in bicicletta.
Dall'inizio il prodotto si è evoluto ed è migliorato e Dreambike è diventato TataBike, con nuove caratteristiche e funzionalità che lo rendono ancora più sicuro, sostenibile e pronto a conquistare i manubri d’Italia.

        
Tatiana.

Mamma Tati, Tatiana Tonnini all’anagrafe, nasce a San Marino il 27 Gennaio 1976 e fin dai primi anni di vita abita a Fano (PU).
Interrompe gli studi universitari, che poi concluderà all’età di 35 anni con una laurea in Scienze Turistiche, per accudire il suo primo figlio Niccolò, poi il secondo a distanza di tre anni, Bartolomeo ed infine il terzo, Tullio, sempre a distanza di tre anni, deus ex machina di TataBike, in quanto era proprio lui ad addormentarsi ripetutamente durante le lunghe passeggiate in bicicletta.

Arrivata a 33 Mamma Tati, stanca di sorreggere la testa di Tullio che si addormentava nel seggiolino della bici, sperimenta il primo prototipo di TataBike, un jeans vecchio con dentro della gomma piuma e un nastro per legarlo al manubrio e la cosa funziona!
Amici e parenti iniziano a chiederle se potessero averne uno per i loro piccoli e di lì a poco TataBike diventa un brevetto, vincitore del concorso “E se funzionasse”, ideato da Confindustria e riservato alla nascita di start-up particolarmente innovative. 

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